In autunno, si sa, le malattie da raffreddamento sono all’ordine del giorno; alzi la mano chi fra voi non ha mai avuto anche un piccolo raffreddore al primo cambio di stagione.
È proprio il raffreddore l’argomento che tratterò in questo articolo, o meglio, i rimedi omeopatici comunemente usati nella terapia del raffreddore.
Il più usato, forse anche a sproposito, è Allium Cepa, soprattutto nei cosiddetti raffreddori di testa o nel raffreddore da fieno. Allium Cepa è la cipolla rossa (appartiene alla famiglia delle liliacee come allium sativum (aglio), aloe..) ed ha una spiccata azione irritante sulle mucose delle prime vie respiratorie e su quelle congiuntivali (ogni volta che sbucciate e tagliate una cipolla piangete e vi cola il naso abbondantemente).
Da non dimenticare che fino a non molti anni fa, ed in alcune zone ancora oggi, le mamme mettevano un collare di cipolle attorno al collo dei bambini affetti da raffreddore, cosi facendo dosi infinitesimali di cipolla venivano respirati dai piccoli pazienti e la maggior parte di essi guariva. In questo modo veniva applicato, anche se in modo inconsapevole, il principio fondamentale dell’omeopatia, cioè la legge dei simili o il principio di similitudine = similia similibus curentur, che in soldoni significa che una sostanza causa di una malattia, a dosi infinitesimali è in grado di curare la malattia stessa.
Ma torniamo al raffreddore da allium cepa che è caratterizzato da starnuti spasmodici, violenti e numerosi, abbondante scolo nasale di tipo acquoso, fluido e chiaro; questo scolo è bruciante ed escoria il labbro superiore ed il margine delle narici, è sempre associato a costanti pizzicori al naso. La lacrimazione è intensa ma molto meno irritante dello scolo nasale; gli occhi sano arrossati, gonfi, pizzicanti, sensibili alla luce.
È importante ricordare che il raffreddore di Allium cepa è aggravato in una stanza calda, al calore, al sole e vicino al camino acceso, mentre è decisamente migliorato al freddo ed all’aria aperta, ma soprattutto passando da un ambiente caldo ad uno più fresco.
Certamente molti di voi avranno avuto almeno una volta un raffreddore che ricalca in tutto e per tutto i sintomi di allium cepa, altri invece avranno avuto un raffreddore del tutto simile al precedente che però migliora decisamente passando da un ambiente freddo ad uno caldo. Si tratta in questo caso di raffreddore da Squilla Maritima, anch’essa appartenente alla famiglia delle liliacee, che ha appunto la caratteristica di migliorare col calore e di peggiorare col freddo, contrariamente ad allium cepa. Squilla presenta un interessamento maggiore per le congiuntive che appaiono irritate e molto arrossate e con intensa lacrimazione.
E che dire del raffreddore di Euphrasia Officinalis? Questo raffreddore è per molti aspetti simile sia ad allium cepa che a squilla maritima. Vediamo ora di differenziare queste tre tipi di corizza (raffreddore) senza creare confusione.
Euphrasia ha anch’essa un abbondante scolo nasale del tutto simile ad allium cepa però non presenta escoriazioni né al labbro superiore né alle narici, per contro è la lacrimazione che è imponente e decisamente irritante, le palpebre sono gonfie, brucianti, scorticate ed appiccicate al risveglio; avremo una sensazione di secchezza, di bruciore, di sabbia negli occhi, violento prurito che costringe il soggetto a strofinarsi gli occhi.
Euphrasia, come squilla maritima, migliora nettamente in ambienti caldi e col calore, mentre si aggrava col freddo ed all’aria aperta.
Se allium cepa e squilla sono soprattutto rimedi del naso, euphrasia è chiaramente un rimedio degli occhi.
Per ultimo prenderò in considerazione il raffreddore da Sabadilla:
Sabadilla officinalis è una pianta che cresce nei paesi sudamericani, appartenente alla famiglia delle Liliacee come Allium cepa e Squilla, presenta un raffreddore con starnuti costanti e violenti, sensazione di bruciore ed ostruzione nasale talvolta alternanti: una narice si chiude mentre l’altra si libera. A volte l’ispirazione attraverso il naso risulta quasi impossibile. Migliora respirando aria calda, il malato si mette vicino al fuoco, a volte addirittura sopra il fornello, per respirare dell’aria più calda possibile.
È un rimedio indicato nel raffreddore spasmodico, nel raffreddore allergico, nel cosiddetto raffreddore da fieno provocato od aggravato dall’odore dei fiori o dei frutti.
Pensate un po’ che per certi malati non è possibile tenere mele in casa ed alcuni arrivano persino ad avere crisi violente di starnuti solamente alla vista di fiori artificiali!!!
Come avrete sicuramente notato ci sono diversi rimedi omeopatici per diversi tipi di raffreddore.
Leonardo Crippa