Centaurium Erythraea, famiglia delle Gentianaceae, conosciuta anche come Cacciafebbre, Centaurea minore, Centauro maggiore o erba Cantauria citata da Lucrezio, Virgilio e Plinio.
Centaurium, dal greco Kentaurion, è il nome con cui Dioscoride indicava una pianta a fiori rossi (kèntao = pungere – auros = cavallo. Pungitore del cavallo).
Erythrea deriva da Eritre, città dell’Asia minore.
Le Gentianaceae prediligono la montagna e le altitudini elevate anche se Centaury si può trovare ad altitudini medie e zone collinari. Comuni nelle aree del Mediterraneo occidentale ed in Italia.
Cresce laddove le altre piante non possono farlo, in suoli aridi, grazie a delle radici molto resistenti
Fiorisce da giugno ad inizio settembre. I fiori presentano cinque petali e sono come delle piccole stelle rosa.
Centaury appartiene al gruppo dei fiori di Bach denominati dodici guaritori.
È il San Francesco dei fiori di Bach.
Centaury in equilibrio è una persona che si mette a disposizione del prossimo, un santo per antonomasia. Sono soggetti garbati, silenziosi e miti, che sono estremamente ansiosi di servire gli altri, rimanendo però completamente indipendente.
Non possono fare a meno di servire gli altri!
Il loro desiderio è così sviluppato che, alle volte finiscono per diventare più servitori che volenterosi aiutanti.
Quando comincia a perdere di vista questa sua caratteristica peculiare e comincia a fare tutto ciò che gli altri gli chiedono, Centaury va in disequilibrio, diventa lo zerbino, lo schiavo del prossimo. Si instaura uno stato di oppressione.
Dove c’è Centaury (lo schiavo) è spesso presente Vine (il dominatore, il dittatore).
Persona molto sensibile ai bisogni degli altri, desidera soddisfarli, essere loro di aiuto.
La loro buona natura li porta a svolgere più della loro parte di lavoro trascurando la propria particolare missione nella vita.
Centaury è sostanzialmente una persona con un carattere debole e facilmente influenzabile per cui assimila modi, gesti e pensieri di persone più forti; tende ad abbandonare se stesso e legarsi con persone dominanti per le quali è disposto a sacrificarsi, preferisce obbedire ed eseguire piuttosto che comandare e decidere.
Difficilmente Centaury verrà nel nostro ambulatorio per questi motivi ma perché sarà sfinito, stanco sia fisicamente che mentalmente. Chiederà al medico qualcosa che lo possa aiutare a continuare la sua vita di sacrifici; è disposto a distruggersi pur di rendersi schiavo degli altri.
Ha difficoltà a stabilire i limiti fra se ed il mondo circostante, si lascia invadere dalle richieste altrui ed è completamente accondiscendente. Oltre a rendersi schiavo arriva fino a prendersi la colpa di tutto quello che di negativo sta succedendo.
Tendenzialmente masochista.
Può subire facilmente vessazioni fisiche e psicologiche.
Più Centaury si addossa le colpe e più Vine glene accolla, in questo gioco perverso fra aguzzino e vittima.
Centaury esiste in funzione degli altri dai quali attende riconoscenza, approvazione, attenzione.
L’unico modo che conosce per affermare e realizzare se stesso è quello di soddisfare i bisogni altrui; cerca disperatamente la loro accettazione, ha paura del rifiuto e della solitudine. Negando i propri bisogni dimentica il suo compito, preso nel darsi, nel mettersi a disposizione, questo lo indebolisce ulteriormente e lo rende dipendente dalla gratificazione di coloro per i quali si sacrifica.
Centaury può emergere come motivo di fondo di forme di stati depressivi. Depressione come conversione di sensi di colpa che può sfociare in forme autolesive (in questo caso, per migliorare al paziente l’autoriferimento, è necessario prescrivere anche Pine, che è il fiore corrispondente di Centaury. Pine si prende le colpe anche di cose che non ha fatto; pur di essere considerato come persona si prende completamente la colpa diventando si un eroe, ma in senso negativo).
Dal punto di vista relazionale Centaury richiama almeno due altri fiori di Bach:
Vine, il dittatore, che, almeno “in maniera onesta”, impone la propria volontà.
Chicory, elemento subdolo, che il dr Bach chiamava “la mamma italiana”.
Quella che, non sembra essere un Vine, però poi ti chiede il conto finale: “ma come, dopo tutto quello che ho fatto per te, neanche una telefonata mi hai fatto oggi?”.
È un’altra forma di oppressione/ricatto che subisce Centaury, ma molto più subdola e strisciante… con tutto il rispetto delle nostre madri italiane!
dott Leonardo Crippa