Indubbiamente l’inverno ha un fascino particolare… la neve, gli addobbi natalizi, il cenone di capodanno.
Babbo Natale però, oltre a portare un sacco pieno di regali porta anche, ahimè, un sacco di malattie (influenza, tonsillite, bronchite, sinusite…) che hanno tutte in comune un sintomo importante: la febbre.
Oltre all’Aspirina (acido acetilsalicilico) ed alla Tachipirina (Paracetamolo), comunemente usate nelle nostre famiglie, per combattere la febbre possiamo usare numerosi rimedi omeopatici, i più famosi dei quali sono l’Aconitum e la Belladonna.
Aconitum Napellus
Pianta della famiglia delle ranuncolacee che cresce sui versanti boscosi delle montagne fredde (Alpi, Pirenei, Europa centrale e Scandinavia). La radice di questa pianta, che ha un caratteristico fiore di colore blu intenso, contiene numerosi alcaloidi, fra cui la Aconitina, sostanza estremamente tossica (basta un milligrammo di sostanza per uccidere un uomo di 60Kg).
L’Aconitum è conosciuto fin dall’antichità in quanto utilizzato per avvelenare le bevande e per intingere la punta di frecce e lance prima della battaglia. I Greci lo utilizzavano a volte come veleno giudiziario in alternativa alla cicuta (Socrate docet).
Vediamo ora in quale occasione si può usare Aconitum come rimedio della febbre.
La febbre di Aconitum è ad insorgenza rapida, acuta; inizia in genere di sera e raggiunge il suo punto culminante poco prima di mezzanotte (39,5 – 40°C).
Molte volte i bambini, che nel pomeriggio hanno giocato all’aperto perché la giornata invernale era assolata, ma in seguito è sopravvenuto un brusco raffreddamento con vento freddo e secco, si svegliano bruscamente nel primo sonno, sono spaventati, agitati, caldi, con febbre molto alta, viso rosso e pelle secca, sete intensa.
In questi casi Aconitum è il rimedio ideale
Facciamo un piccolo riassunto
- febbre alta ad insorgenza rapida, notturna
- viso arrossato e pelle secca
- il soggetto non suda
- agitazione, ansia, angoscia, paura di morire
- sete intensa per grandi quantità di acqua fredda
Aconitum è tutto ciò che compare improvvisamente con violenza, ed è quindi indicato in tutte quelle malattie che insorgono in seguito all’esposizione a freddo e/o a vento freddo, come il raffreddore, le fasi iniziali dell’influenza, le bronchiti, le paralisi a frigore.
Conditio sine qua non affinché il rimedio funzioni è che il soggetto non sudi o non abbia preso farmaci che l’abbiano fatto sudare, nel qual caso è preferibile usare la Belladonna.
Atropa Belladonna
La Belladonna è una pianta perenne della famiglia delle solanacee, cresce allo stato selvatico nelle scarpate e nei luoghi ombrosi; il frutto è una grossa bacca succosa, che ha l’aspetto di una ciliegia nera, cosa che ha provocato molte volte degli avvelenamenti accidentali, specie nei bambini. La pianta contiene molti alcaloidi fra cui la ATROPINA, farmaco molto usato dalla medicina tradizionale.
Ma il nome Atropo non vi ricorda nulla?
Chi di voi ha visto il film di animazione Hercules della Walt Disney? Se vi ricordate in quel film erano enfatizzate le tre parche, per intenderci quelle vecchiette poco adorabili che si contendevano l’unico occhio a disposizione. Nella mitologia greca le parche erano le tre dee che stabilivano il destino degli uomini:
- Lachesi era la dispensatrice del destino
- Cloto filava il tessuto della vita
- Atropo tagliava il filo della vita, decideva quindi quando era giunto il tempo di lasciare questa valle di lacrime
Il nome Belladonna indica l’antica consuetudine delle donne veneziane di instillare il succo della pianta negli occhi per ottenere uno “sguardo sognante”, molto apprezzato in altri tempi, in realtà dovuto all’azione dell’atropina che determina dilatazione della pupilla per paralisi dell’accomodazione.
Ma veniamo alla febbre che è l’argomento di questo articolo: la febbre di Belladonna si manifesta improvvisamente e finisce improvvisamente, è sempre associata a dolori pulsanti ed ad una sudorazione abbondante che provoca sollievo; la faccia è rossa e sudata, la cefalea è pulsante ed insopportabile. Il malato non sopporta la luce, né di essere toccato o che qualcuno si sieda sul letto ove è coricato.
Belladonna è indicata nelle faringiti e tonsilliti, nei raffreddori e nell’influenza, ma anche nelle vampate in menopausa ed in tutte quelle malattie dove sono presenti i seguenti sintomi:
- febbre elevata
- dolori pulsanti
- sudorazione intensa (a differenza di Aconitum)
- sete
- rossore, cioè infiammazione
NB: la febbre non è una malattia ma un sintomo che si presenta in molte occasioni, soprattutto a seguito di infezioni virali e batteriche; è una reazione di difesa del nostro organismo che tende ad alzare la temperatura corporea per cercare di contrastare le suddette infezioni. Se si sopporta questa condizione senza eccessivi disagi, non è necessario assumere alcun tipo di farmaco.
Leonardo Crippa