Pianta perenne, erbacea, con rizoma breve e carnoso, cilindrico, di colore nerastro, munito di numerose radici, fusto eretto, cilindrico e pubescente alta fino a 150cm.
Veratro dal latino “verus” = vero e “trum” indicante strumento, mezzo: si riteneva infatti che la pianta potesse rendere chiara la mente e acuire l’intelligenza, dagli antichi era impiegata come rimedio per la cura dell’epilessia e della pazzia.
Ad Anticina, nell’antica Grecia, vi era un luogo rinomato per le cura delle turbe mentali dove ci si recava per sottoporsi ad una terapia che consisteva nell’assunzione di dosi abbastanza forti di Veratrum Album; questo provocava delle evacuazioni abbondanti che si riteneva guarissero la follia, in quanto facevano uscire dal corpo i cattivi elementi che intossicavano il sistema nervoso. Si agiva come se si cercasse di provocare una eliminazione di tossine, cosa che non era poi del tutto completamente sbagliata, il problema era che alcuni assumevano una dose tossica di Veratrum e passavano a miglior vita. La tradizione ha conservato la credenza in questa virtù del rimedio, infatti nelle favole greche la lepre diceva alla tartaruga, che considerava folle: “comare mia, bisogna che vi purghiate con quattro semi di Veratro…”
Veratrum è il classico soggetto griffato, palestrato, più attento all’apparire che all’essere. Ha un viso molto angolato, spigoloso, in armonia con la sua rigidità mentale, corpo teso e asciutto. Persona forte con i deboli e debole con i potenti, servizievole. Ricorda due rimedi: Stramonium e Luesinum.
Dogmatico
Difficile discutere con lui di certe questioni, impone spesso le sue idee ma solamente quando può farlo, cioè con persone che reputa inferiori sia a livello socio-economico che lavorativo. Ogni momento è buono per rimarcare il concetto che quel particolare argomento lo conosce bene e che il suo punto di vista è quello giusto. Se arriva ad una cena con un’ora di ritardo non sarà mai colpa sua, ma inventerà le scuse più invereconde per giustificare il suo operato che, ricordiamolo, è sempre quello più giusto.
E’ molto rigido da un punto di vista mentale, nell’applicazione dei propri ideali ed ha un eloquio molto particolare, molto caratteristico: parla scandendo e ripetendo molto le frasi come per farcele capire meglio, come se fossimo tutti rincoglioniti (“ ci vediamo domattina alle sette, alle se-t-te, hai ca-pi-to, vedi di esse-re pun-tua-le!!”).
Per Veratrum album la verità è sempre la sua versione dei fatti; sogna sempre complotti, logge massoniche e società segrete, sembra perseguitato da queste cose dalle quali è però molto affascinato.
Vorrebbe avere il potere, come Nux Vomica, ma non ce l’avrà mai e questo lo rende maleducato, insopportabile e supponente.
Sono quelle persone che fanno la gioia degli avvocati (che grazie a loro si compreranno un Porsche ogni tre anni) perché intentano continuamente cause che inevitabilmente risultano perse, ma che si protraggono per anni ed anni; quando perde la causa la colpa non è la sua, ma c’è sempre di mezzo un complotto, una loggia massonica, i potentati economici, il priorato di Sion…
L’importante è apparire, non essere. E’ sempre vestito alla moda, scarpe di Prada, vestito di Armani, intimo griffato (le donne Veratrum Album hanno le borse di Gucci con la G più grande possibile). E’ convinto che indossare capi costosi, usare auto alla moda, lo facciano entrare in quella jet society giusta alla quale ambisce sopra ogni altra cosa. Se se lo possono permettere li potete trovare in via Montenapoleone ogni fine settimana, a fare acquisti nei negozi giusti, usando l’American Express oro e facendosi recapitare gli acquisti a domicilio, perché non è chic camminare per le vie della Milano giusta con dei pacchi sottobraccio…fa troppo shopping della casalinga.
Chiaramente non lo troverete mai in questi negozi quando ci sono saldi o vendite promozionali!
Il più delle volte Veratrum non ha una cosi ampia disponibilità finanziaria, ma per riuscire ad entrare in quella cerchia giusta di persone è disposto a mangiare insalata tutti i giorni ed a lavorare anche di notte.
Sono portati ad una psicosi di tipo maniaco depressiva ed iniziano il consumo di antidepressivi in relativamente giovane età (attorno ai quarant’anni).
Nel periodo depressivo Veratrum rimugina molto, pensa ai torti subiti, pensa alla vendetta; non sparerà mai alla persona odiata, perché il fatto è troppo violento e subitaneo e non appagherà appieno il suo senso di vendetta, per contro cercherà di avvelenarla, ma con un veleno a lenta azione (tipo arsenico) in modo da vedere la persona odiata spegnersi poco a poco.
Se ipotizza il suicidio non è per farla finita, ma per togliersi di dosso questa sua ansia, angoscia, tristezza che diventa insopportabile. Raramente lo fa perché a Veratrum da fastidio l’idea che qualcuno lo possa trovare morto e non a posto, non con gli indumenti giusti od in una giusta posizione. Non si butterà mai dal balcone perché l’idea di essere spiaccicato sul selciato con tutta la gente che lo guarda schifato… non è la cosa giusta!
Fanatismo religioso
Veratrum è attratto da quelle sette più o meno religiose, che gli garantiscono un certo potere che può esercitare sulle persone che lo circondano.
Il fanatismo religioso li porta a sporcare la madonnina del giardino con del sangue o addirittura arrivano a ferirsi per giustificare le stimmate, tutto per cercare di avere un certo potere su un determinato tipo di persone. Pensano di essere stati scelti da Dio per convertire gli atei e per predicare la parola del Signore a tutte le genti. Sono quelle persone vestite di tutto punto che inseguono una ragazza con la minigonna un po’ audace e la ricoprono di insulti. Non vi dico cosa succede in questi ultimi anni quando le ragazze vanno in giro con l’ombelico di fuori anche in pieno inverno!
Potenzialmente è molto violento, si tratta di una violenza sia verbale che fisica che riesce molto bene a mascherare anche per diversi anni.
Ossessionato dalla puntualità, abitudinario, ha tutti numeri di “quattroruote” dal 1965, compra ogni giorno il Giornale di Montanelli anche se è morto da alcuni anni. Oggigiorno Veratrum colleziona orologi di marca.
Veratrum sono la più alta percentuale di uomini divorziati. Quando si sposa Veratrum non lo fa certo per amore, bensì cerca nella moglie o una persona in grado di introdurlo in una certa cerchia privilegiata di persone giuste, con la quale si comporta in modo ossequioso e servizievole, o una persona addetta alle pulizie domestiche ed alle faccende di casa, che socialmente non ritiene al suo livello e sulla quale può scaricare tutta la sua ansia e la sua angoscia dovute al suo alto grado di insicurezza ed ad un notevole complesso di inferiorità.
In vacanza va nel posto giusto, frequentato dalle persone giuste; negli anni ottanta era di stanza in Sardegna a Porto Cervo con puntate al Piccolo Pevero per le 18 buche con gli amici del club; negli anni novanta faceva surf a Capo Verde o a Formentera, attualmente gira per le strade di Miami o fa il bagno in una di quelle piccole isole caraibiche dal nome esotico.
Veratrum è molto usato in omeopatia come rimedio per le coliche addominali, per le diarree abbondanti e violente, associate alle volte a vomito, sudorazione anch’essa abbondante e fredda, disidratazione e collassi. Le diarree si accompagnano a forti dolori addominali molto violenti tipo colica crampiforme, sempre associata ad una estrema debolezza.
Nel III secolo avanti Cristo, Ippocrate, padre della medicina occidentale, nel corso di una epidemia di colera ad Atene, utilizzò, per i pazienti affetti dalla malattia, delle bassi dosi di Veratrum Album che, somministrato ad alte dosi, determina una sintomatologia similcolerica. Si trattò, forse, del primo episodio di omeopatia inconsapevole: Similia similibus curentur.
Nel 1800 la mortalità per il colera in Europa si aggirava attorno al 50/60% delle persone colpite; nel 1836 a Vienna la pratica dell’omeopatia era vietata, ma si sviluppò così rapidamente un’epidemia di colera che permise l’apertura di un ospedale omeopatico per il trattamento di questa patologia: i due terzi dei pazienti trattati con rimedi omeopatici sopravvissero, mentre i due terzi di pazienti trattati in altri ospedali morirono.
Nel 1854 Londra fu falcidiata da una epidemia di colera: 25 letti dell’ospedale omeopatico di Londra furono dedicati al trattamento del colera. Solo il 16% dei malati morì, mentre negli altri ospedali londinesi la percentuale fu del 54%.
Che l’omeopatia funzioni?