Sei una vipera
Esistono numerosi serpenti del genere Lachesis. Quello di cui si utilizza il veleno in omeopatia, noto come Surucucù presso gli indigeni del Brasile, viene zoologicamente denominato “Lachesis Mutus“. Si tratta di un serpente della lunghezza di circa due metri, dal morso chiaramente mortale, che vive nella giungla dell’America del sud.
In un articolo precedente vi avevo già parlato delle tre Parche, figlie della notte, figure mitologiche dell’antica Grecia alle quali era affidato il destino degli uomini; ebbene una delle tre parche si chiamava appunto Lachesis, ed era colei che poneva sul fuso il filo da cui dipendeva la sorte degli umani.
Nel 1928 Hering, famoso omeopata tedesco, poi trasferitosi negli Stati Uniti, si recò nell’alta Amazzonia allo scopo di catturare un esemplare vivente di Lachesis mutus per estrarne il veleno e studiarne le eventuali applicazioni in ambito omeopatico. Dietro promessa di una grossa ricompensa, lo studioso invitò gli indigeni alla cattura di un esemplare del terribile Surucucù, temuto dagli stessi perché considerato letale al solo avvicinarcisi. Essi riuscirono a catturare un serpente delle dimensioni superiori ai due metri, lo misero in una gabbia e poi fuggirono terrorizzati. Hering riusci con un bastone a stordire il serpente e con molta cautela spremette il contenuto della ghiandola velenosa in un recipiente di vetro. Il semplice fatto di avere effettuato questa manipolazione lo avvelenò ad un punto tale che fu colto inizialmente da febbre, poi delirio ed infine coma che durò diversi giorni!
In omeopatia Lachesis è un rimedio prettamente femminile; sono donne preferibilmente brune, magre, che hanno l’aspetto del serpente (colei che guarda tutto di tutti, estremamente sospettosa, che parla male di tutti, pronta ad aggredire in qualsiasi momento). Non ama essere contraddetta, ma contraddice tutti, non tollera i propri errori facendoli diventare gli errori degli altri. È un personaggio che può essere identificato con la portinaia: intrigante, curiosa, che sa tutto di tutti ed ha la lingua biforcuta. Sono più attive nel pomeriggio e verso sera, hanno una memoria incredibile, soprattutto per i particolari, si ricordano perfettamente situazioni accadute diversi anni prima ed appena ne hanno l’occasione ritornano su questi episodi con dovizia di particolari a dir poco maniacale.
Dice sempre nessuno mi vuole bene, tutti mi evitano, in realtà è lei che fa di tutto per essere evitata, non stringe amicizia con nessuno perché sicuramente tutti parlano male di lei. Lachesis è gelosissima e prova sospetti ingiustificati su chiunque, ha un’aggressività molto marcata; parla in continuazione saltando da un argomento all’altro e nessuno riesce a fermarla; non ha ancora terminato una frase che già ne inizia un’altra.
È invidiosa, sospettosa fino alla paranoia, si mette sempre in evidenza e non accetta che qualcuno sia meglio di lei. In realtà questo denota un profondo complesso di inferiorità, un profondo senso di colpa, non si sa bene di che cosa, importante è riuscire a fare in modo che la colpa sia sempre degli altri. Questo deragliamento di sentimenti la spinge verso il delirio di persecuzione.
Molto spesso sono persone che vivono malissimo la malattia, la vivono come una persecuzione, come un segno divino e cercano in ogni modo di incolpare gli altri di quanto soffrono, diventano dei veri e propri dittatori nei confronti dei familiari e delle persone che le circondano.
Pensa che si parli male di lei, che si trami contro di lei, che gli altri meditino di farle del male o di farla visitare da uno psichiatra per farla rinchiudere in manicomio. Alle volte crede di essere sotto l’influsso di una potenza superiore più o meno divina che può portarla alla malinconia religiosa.
Bisogna stare attenti alle Lachesis arrabbiate in quanto, come i serpenti, attaccano senza esitazioni ed il loro morso il più delle volte è mortale!
Kent, importante omeopata del 900, scrive: Lachesis sembra adattarsi perfettamente all’umanità intera, poiché essa è piena di veleno, ed il veleno non fa altro che metter in evidenza ciò che è inerente all’uomo; la mentalità di Lachesis mette in evidenza l’orgoglio, la vanità, l’invidia, l’odio, lo spirito di vendetta e di crudeltà dell’uomo. Tutti questi sentimenti altro non sono che una conseguenza dell’orgoglio e di un amore di se stessi mal riposto.
Il neonato Lachesis è quello che ha avuto dei problemi respiratori durante il parto, spesso è stato rianimato appena nato (dobbiamo ricordarci che il veleno di serpente blocca gli atti respiratori); è sonnolento, dispnoico, con delle difficoltà ad addormentarsi, con una spiccata ipersensibilità cutanea (appena lo si tocca piange, il pediatra non riesce mai a visitarlo), si svegliano spesso di notte con un pianto disperato inconsolabile.
Il bambino Lachesis non riesce molto bene a scuola, è indolente, sempre stanco, ha poca memoria, candidato ideale ad ogni tipo di ricostituente, timido ed apatico. Caratteristica peculiare di Lachesis, oltre alla lateralità sinistra, è quella di avere la testa calda e le estremità fredde, onde per cui non sopporta il calore del sole sul capo, preferisce degli impacchi freddi ma non sopporta il freddo in quanto tale.
Lachesis non tollera indumenti che costringono la regione del collo come sciarpe, maglioni a dolce vita, cravatte e camicie, in quanto le danno la sensazione di non poter respirare; alle volte non tollera neppure il peso delle coperte perché le provocano una sensazione di mancamento di respiro.
Le gengive di Lachesis sono rosse, gonfie, quasi violacee (come Mercurius, che presenta però l’impronta dei denti sulla lingua), facilmente sanguinabili con sangue rosso scuro, violaceo. Le faringiti di Lachesis iniziano sempre a sinistra e poi interessano la parte destra della gola, peggiorano con la deglutizione di liquidi caldi (Sabadilla inizia a destra e poi si porta a sinistra e peggiora con la deglutizione di bevande fredde).
L’addome di Lachesis è globoso e meteorico e per questo motivo non sopporta alcun tipo di cintura né vestiti stretti in vita.
Il colore preferito dalle Lachesis è il viola.
Lachesis è il grande rimedio omeopatico della menopausa, delle vampate di calore che si accompagnano ad un freddo glaciale ai piedi, associate a palpitazioni, cefalee violente (maggiormente alla parte sinistra del capo) e senso di soffocamento con bisogno di respirare aria fresca. Per concludere, un sintomo curioso: sensazione di avere gli occhi “tirati all’indietro”.
Leonardo Crippa